Fino a due anni fa non solo non ero praticamente mai salita su una barca ma non ero nemmeno mai salita su un gommone. Il mare mi è sempre piaciuto fin da quando ho avuto il piacere di conoscerlo. Ho nuotato per tanti anni, ho gareggiato e ho appreso la difficile arte dell'amare il silenzio dell'apnea accompagnato da una marea di piccoli rumori ovattati. E nonostante questo, non ero mai salita su un mezzo che mi permettesse di cavalcare quell'acqua. Poche escursioni di poche ore, vicino alla costa, niente di più. Quel tanto che è bastato per farmi nascere il desiderio di passarci più tempo su quel mezzo galleggiante. La potenza dei social network esplode con gioia quando mi ripropone dei ricordi passati particolarmente piacevoli. Il video della traversata dalla Francia alla Spagna nel dicembre del 2015. Pieno inverno, un tratto di mare non facile, pieno di insidie per qualsiasi skipper e marinaio, figurarsi per una povera ragazza inesperta come me. Erano i giorni di Natale e io quasi non li ricordo. Tutto iniziò da lì, da quei primissimi giorni di tempesta che nonostante il mio stato fisico parecchio precario, mi hanno fatto capire che sarei potuta andare avanti. Il peggio era passato ed essendo io ancora viva ed entusiasta, c'erano tutte le carte in regola per proseguire in quest'avventura marinaresca. La zona in questione situata all'altezza della Galizia si chiama Costa da Morte e il nome non lascia presagire un mare molto dolce. Infatti, in questo tratto, la costa spagnola è piena di croci dedicate ai naviganti e ai numerosi naufragi avvenuti durante le frequenti tempeste.
E voi? Salireste mai su una barca che deve attraversare un mare in tempesta o vi sembra un'idea totalmente folle?
"Far la strada e incontrare meraviglie, ecco il grande motivo – specialmente tuo."
Cesare Pavese
Eccomi tornata a casa dopo un lungo viaggio lavorativo che mi ha portata in giro per il mondo. L'itinerario è iniziato dalla città di Singapore e dalla sua bella marina in cui ci siamo imbarcati per trascorrere questi mesi a bordo. In questo percorso abbiamo toccato moltissimi stati, ognuno con le sue peculiarità , i suoi paesaggi e la sua cultura. Ci sono stati molti arrivi e molte partenze, molte fugaci amicizie con persone del luogo o altri velisti in viaggio per il mondo. Il mare in un certo senso, è la casa di molti. Una casa mobile che non sempre è quieta ma che regala sempre scenari mozzafiato.
Nella mappa ho segnato l'itinerario compiuto e gli Stati che abbiamo avuto l'opportunità di visitare: Malesia, Thailandia, Sri Lanka, Maldive, Socotra, Djibouti, Sudan, Egitto e infine, Creta. Dedicherò degli articoli ad ognuno di essi non appena avrò messo ordine nelle decine di cartelle piene di fotografie e nei miei appunti. Abbiamo attraversato l'Oceano Indiano spingendoci verso il Mar Rosso e arrivando nel Mediterraneo attraverso il canale di Suez. L'area dei pirati, così come veniva definita in questi anni, è attualmente monitorata da numerose navi militari nonché aeroplani che sorvolano la zona affinché sia sicura. Mi riferisco all'area che dalle Maldive conduce verso Djbouti. Un tempo, queste acque erano "terreno" fertile per numerosi attacchi di pirateria. Leggendo i report precedenti al 2013, è impressionante notare come questi atti fossero talmente frequenti da rendere la mappa una costellazione di puntini, ognuno dei quali indicava un attacco, un sequestro o un atto illegale verso qualche imbarcazione. Grazie ai controlli odierni e al costante contatto con le navi militari, la pirateria è praticamente scomparsa e negli ultimi due anni sono stati riscontrati pochissimi episodi presunti tali o sospetti. Io stessa, via radio, ho parlato con una delle imbarcazioni che monitorano la zona e mi è stato chiesto di segnalare anche eventuali episodi sospetti in maniera tale da dissipare ogni pericolo.
Sono stati mesi ricchi e stancanti, pieni di emozioni, cambiamenti e sopratutto, mare. Il mare che ha cullato e agitato la barca incessantemente durante tutto il percorso, rendendo il galleggiamento un'abitudine. Prima di iniziare questa avventura, se avessi dovuto tener conto dei pareri letti sul web, non sarei dovuta partire, considerando che questo percorso era considerato tra i più pericolosi al mondo, con forte rischio di atti di pirateria e con una navigazione da svolgere su acque che nei giorni no, possono essere parecchio inquiete. Invece, è andato tutte bene. Molte altre barche hanno percorso il mar Rosso negli ultimi mesi e lo stanno percorrendo in queste ore. Nessuno di coloro che ho incontrato ha avuto problemi e nessuna delle loro conoscenze si è trovata in situazioni di pericolo. Tutte le esperienze dei velisti che hanno deciso di tornare attraverso Suez nel 2016 e nel 2017 si sono concluse positivamente e se qualcuno ha avuto problemi, beh, nessuno lo sa.
La pirateria attualmente, è diventata l'attività preferita dell'Africa Occidentale, lungo le coste della Nigeria, del Togo, e del Benin. Qua si registrano molteplici episodi e quindi è altamente sconsigliato il passaggio in queste zone, non solo vicino alla costa ma anche al largo. Risulta molto più sicuro il passaggio attraverso Suez con tappa nell'isola di Socotra (in nessun modo implicata nella guerra che si sta svolgendo in Yemen) e Djibouti (considerato uno stato pericoloso ma in cui nessuno di noi o delle nostre conoscenze ha avuto il benché minimo problema). Paradossalmente pare che alcuni atti pirateschi interessino maggiormente alcune aeree asiatiche molto turistiche come l'Indonesia, la Malesia o Singapore, battute tranquillamente da centinaia di imbarcazioni. Posto qui di seguito la mappa degli attacchi del 2010 e subito dopo quella del 2016. Come vedete, la situazione è completamente cambiata e coinvolge solo grossi cargo e non piccoli yacht.
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Piracy map 2010. http://straitofmagellan.blogspot.it/ |
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Piracy map 2016. http://www.pbo.co.uk/ |
La cattiva fama del passaggio verso Suez non rende merito a paesi che sono molto pacifici, ricchi di bellezza e che, loro malgrado, si trovano isolati e privi di turisti che vogliono visitarli. Per qualsiasi informazione, potete contattarmi in merito a questo itinerario marittimo.
Per ora è tutto :)
Aggiornamenti dell'ultimo mese
28 Febbraio 2017
Eccomi in Africa, a Djbouti, un posto poverissimo all'ingresso del Mar Rosso. Abbiamo navigato dalle Maldive a qua, facendo tappa in un posto selvaggio e meraviglioso, l'isola di Socotra in Yemen. Nessun pirata è stato avvistato in quest'area che fino a due anni fa era il fulcro di questa pratica. In compenso, tanti cargo, navi da guerra ed elicotteri che controllano la zona. Socotra si è rivelata un sogno. Unici stranieri nell'isola, abbiamo visitato il territorio con le nostre simpatiche guide Abdullah & friends dormendo in tenda in un canyon tra i monti sotto ad un cielo luminoso. In mezzo al nulla abbiamo partecipato ad un picnic con ragazzi locali. Le donne avevano il viso completamente coperto ma vedevo i loro occhi che sorridevano. Ero la prima ragazza occidentale che vedevano da due anni dato che l'isola era interdetta. Ci hanno offerto the, pasta, e tutto quello che avevano. Essendo domenica, anche per loro era giorno di festa. Dopo avermi truccata come una Drag Queen, mi hanno riempito di complimenti meravigliosi e verso la fine, in segno di amicizia, la ragazza si è tolta il velo per mostrarmi il viso e non l'ha rimesso più. Nessuna si era mai tolta il burqa per me. L'isola è meravigliosa, è attraversata da monti bellissimi, deserti, piccoli villaggi e lambita da un mare meraviglioso che pare un acquario. Nessun aereo arriva più qui. Sono certa che restero' per molto tempo la loro Drag Queen preferita.
5 Marzo 2017
Sudan. Africa.
A metà del Mar Rosso. Abbiamo oltrepassato a debita distanza Yemen e Eritrea, entrambe in guerra e tra barche militari, barchette di pescatori in mezzo al nulla, due adorabili uccelli ciccioni che si sono piazzati sulla nostra barca come se fosse un autobus e hanno percorso con noi circa 72 miglia (circa 13 ore di viaggio), siamo approdati in una nuova porzione di Africa. Questo povero ed assolato Sudan, con le sue case di corallo diroccate da cui le persone ci salutano e scattano foto alla barca (in ogni paese povero, quasi tutti hanno comunque lo smartphone) e deserti che ispirano un gran calore. Sailor V ce la può fare. Destinazione: Mar Mediterraneo.
13 Marzo 2017
Eccomi in Egitto. Alla fine del Mar Rosso, vicini a Suez e al Mediterraneo. Dopo aver trascorso qualche giorno in Sudan osservando dalla barca le enormi distese desertiche e camminando tra sue strade polverose che sanno di afa, povertà , Mercedes che sgommano sulla terra sabbiosa e gente che va al bar in bicicletta o sull'asino, siamo giunti nel territorio egiziano. Qua ci sono barriere coralline che paiono acquari ricchi di pesci che ti nuotano tutto attorno e meduse sottosviluppate che aspettano di crescere per diventare meduse serial killer. Siamo a Port Ghalip ora, accolti da una serie di delfini egocentrici che hanno nuotato insieme agli scafi della barca e fatto salti poderosi per mettersi in mostra. Dopo molto tempo, ormeggiati in una marina tra piccoli negozi di scarabei e mummie ed esclamazioni di (pochi) turisti, alcuni dei quali italiani: "Passami la crema, nee'''". Casa è sempre più vicina.
Next stop: Suez
"Sempre rifiorisco con questa pioggia interna, come i cortili verdi di maggio,
e rido perché amo il vento e le nuvole
e il passo degli uccelli canori, e sebbene io resti impigliata nella rete de ricordi, coperta d'edera come le antiche muraglie, continuo a credere nei sussurri serbati, nella forza dei cavalli selvaggi, nel messaggio alato dei gabbiani. Credo nelle radici innumerevoli del mio canto."
Gioconda Belli
"Ieri tutto era più bello
la musica tra gli alberi
il vento nei miei capelli
e nelle tue mani tese
il sole"
Agota Kristof
5 consigli per affrontare la traversata Atlantica in barca a vela
Atlantic crossing giovedì, settembre 08, 2016"Sappi che tutte le strade, anche le più sole hanno un vento che le accompagna e che il gomitolo, forse non ha voluto diventar maglione che preferisco non imparare la rotta per ricordarmi il mare"
Gianmaria Testa
"You have to know that all roads, even the lonely ones have a wind that accompanies them and that the ball, maybe did not want to become sweater 'cause I'd rather not learn the route to remind me of the sea"
Gianmaria Testa
"Io stavo in acqua fin dall'alba, un'acqua fresca e trasparente in cui sprofondavo e mi sfinivo facendo movimenti scomposti, per depurarmi dalle ombre e dalla polvere di Parigi. Mi stendevo sulla sabbia, ne prendevo una manciata, la lasciavo scorrere tra le dita in un dolce flusso giallognolo e mi dicevo che scorreva come il tempo: era un'idea banale ed era piacevole avere idee banali. Era estate."
Françoise Sagan, Bonjour tristesse
Le spiagge più suggestive raggiungibili in barca a vela ✿ The most beautiful beaches accessible by a sailboat
alghero martedì, giugno 21, 2016Traversata oceanica in barca a vela: come si trascorre il tempo? ✿ Crossing the ocean by a sailing boat: how do you spend your time?
Atlantic crossing mercoledì, aprile 13, 2016
Sotto l’azzurro fitto del cielo qualche uccello di mare se ne va;
né sosta mai: perché tutte le immagini portano scritto “più in là ”.
Eugenio Montale
Under the dense blue of the sky some sea bird goes away;
it doesn't stop because all the images bring written "beyond."
Eugenio Montale
Visitare il mondo in barca a vela ✿ See the world by a sailing boat
Bluewago mercoledì, marzo 23, 2016
"Noi dobbiamo viaggiare nella direzione della nostra paura."
J. Berryman
"We must travel in the direction of our fear."
J. Berryman
"Sì viaggiare
evitando le buche più dure,
senza per questo cadere nelle tue paure
gentilmente senza fumo con amore
dolcemente viaggiare
rallentare per poi accelerare
con un ritmo fluente di vita nel cuore
gentilmente senza strappi al motore."
Lucio Battisti
"Yes, we travel
avoiding the hardest holes,
without falling into your fears
gently smoke with love
gently travel
slow down and then accelerate
with a flowing rhythm of life in the heart
gently without stalling the engine."
Lucio Battisti
L'isola caraibica di Barbuda ✿ The caribbean island of Barbuda
Atlantic crossing lunedì, febbraio 29, 2016
"Il mare incanta, il mare uccide, commuove, spaventa, fa anche ridere, alle volte, sparisce, ogni tanto, si traveste da lago, oppure costruisce tempeste, divora navi, regala ricchezze, non dà risposte, è saggio, è dolce, è potente, è imprevedibile. Ma soprattutto: il mare chiama."
Ibidem
"The sea enchants, the sea kills, moved, frightened, also makes you laugh, sometimes, vanish, sometimes, disguises himself as a lake, or builds storms, devours ships, gives riches, does not give answers, it is wise, it's sweet, it's powerful, it is unpredictable. But above all, the sea calls."
Ibidem
Ed infine, eccoci ai Caraibi ✿ Finally, here we are, in the Caribbean
Atlantic crossing giovedì, febbraio 25, 2016
"Siamo definiti dalle linee che decidiamo di attraversare o di accettare come confini”
A.S. Byatt
"We are defined by the lines that we decide to cross or to accept as borders."
A.S. Byatt
“E infine un altro uomo che sapeva fare una cosa sola nella vita, cioè osservare nei particolari (sempre mutevoli) il tempo, sperando e studiando il modo, senza che nessuno se ne accorgesse, che tutte queste cose fossero in armonia tra di loro.”
Goffredo Parise
"And finally another man who could do one thing in life: to observe in detail (ever changing) the weather, hoping and studying how, without anyone noticing, that all these things were in harmony among them."
Goffredo Parise