L' Equinozio d'autunno

venerdì, settembre 22, 2017


"Autunno: fiamma brillante prima del torpore invernale; raccolta; arancio, oro, ambra; notti fresche e l’odore del fuoco. Le nostre strade alberate sono infuocate, le nostre cucine sono colme dell’odore della nostalgia: mele che ribollono nella salsa, zucca tostata, cannella, noce moscata, sidro, il calore stesso. Le foglie che scintillano con colori selvaggi appena prima di morire sono lo spettacolo più vecchio del mondo, e tutto ciò che vediamo sta festeggiando con un ultimo violentemente colorato urrà prima del bianco e nero e del silenzio dell’inverno. L’autunno ci implora di danzare e cantare e scrivere con lo stesso dramma e ardore."
Shauna Niequist

Il termine Equinozio deriva dalla parola latina æquinoctium il cui significato è "notte uguale". Durante questo momento infatti, notte e giorno hanno la stessa durata in quanto i raggi del sole giungono perpendicolari all'asse di rotazione della Terra. vi è solo un altro momento dell'anno in cui accade questo ed è l'equinozio di primavera. Dopo 6 mesi il Sole viene a trovarsi nuovamente sul piano dell’equatore terrestre e il circolo d’illuminazione passa per i poli. Quest'anno l'Equinozio autunnale cade in data odierna, venerdì 22 Settembre e sancisce l'ingresso in un nuovo ciclo. Si tratta di un periodo di cernita e separazione. In natura, le foglie e i frutti abbandonano gli alberi lasciando il loro posto sicuro. I semi vengono selezionati per essere consumati o conservati per la prossima semina. La natura si prepara al momento in cui arriverà l'inverno e questo lavoro dovrà essere terminato in modo tale da non farsi trovare impreparata.


I fiori mostrano il meglio dei propri colori prima che giunga il freddo e l'ambiente naturale si gode gli ultimi tiepidi raggi solari, divisi tra il calore dell'estate e la freschezza dei mesi che verranno. Nell'antichità, l'uomo dava molta più importanza ai cicli naturali e all'alternarsi delle stagioni considerandolo in qualche modo, lo specchio dei propri cambiamenti. Allo stesso modo della natura, anche l'uomo durante questa stagione preparava sé stesso alla separazione, alla selezione di ciò che era davvero utile, alla scelta dei semi da portare con sé e a quelli da abbandonare definitivamente. L'uomo si riconosceva parte del processo naturale e da esso prendeva spunto per migliorare la propria vita seguendo un ritmo ben preciso e attraversando varie fasi così come le stagioni. Al giorno d'oggi, molti vivono in grandi città e spesso non si rendono conto di questi cambiamenti stagionali. Ecco perché l'uomo ha abbandonato queste credenze naturali. Per molti tuttavia, la fuga al mare o in montagna, in luoghi lontani dal cemento, continua a rappresentare un momento indispensabile per ritrovare calma e serenità. Questo è legato al potere benefico degli elementi naturali e del ciclo di cui facciamo parte. 


Il nostro pianeta Terra è immerso nell'Universo e vive un ciclo continuo di semina, nascita, crescita e morte per poi riprendere dal principio questo percorso. Nella tradizione celtica, questo momento di equilibrio tra il giorno e la notte, prendeva il nome di Mabon, ossia il Dio della vegetazione e dei raccolti. Mabon non è solo il momento della selezione ma anche il tempo dell'accettazione di ciò che si è raccolto (ogni anno regala frutti diversi in quantità differenti), e rappresenta quell'istante in cui ci si prepara all'abbandono verso l'inverno. E' la sospensione prima della lunga e fredda attesa invernale, un periodo di gratitudine e malinconia, celebrazione dei frutti e consapevolezza dell'imminente gelo. Mabon suggerisce di volgersi all'interno di sé stessi per equilibrare le due polarità, il giorno e la notte, così come la natura deve trovare la propria armonia tra il calore e la gioia dell'estate e il più introverso inverno.


“Nel mese del Passaggio nel difficile varco fra i mondi
l'augurio di custodire mentre il buio avanza la memoria della luce ...” 


Sarà questo il motivo per cui da ottobre in poi, gran parte dei boschi diventano meta delle passeggiate di molte persone che si ritrovano ad amare il foliage autunnale. Pur rendendosi conto delle giornate che si accorciano e del clima che diventa sempre meno tiepido, in molti amano questa stagione caratterizzata da foglie morte ma colorate, luce fioca e un misto di nostalgia e allegria non ben definibile. In queste foto, il bosco di mia nonna Marisa in Liguria (Varese Ligure).

"Buon autunno"



You Might Also Like

4 comments

  1. a me piacerebbe molto l'autunno, se solo non coincidesse con l'arrivo delle cimici... che mi terrorizzano!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Pensa che io le cimici nemmeno le contemplo nella mia mente. Ho molta più paura delle blatte :O

      Elimina
  2. Io adoro l'autunno! Grazie per questa descrizione accurata!
    L.

    RispondiElimina

Ogni commento è un raggio di sole.


VISITATORI DEL MONDO CAPOVOLTO

Modulo di contatto

Nome

Email *

Messaggio *