5 consigli per affrontare la traversata Atlantica in barca a vela

giovedì, settembre 08, 2016

I want sunlight, clear air, and silence.
Certain Magical Acts; Voices, Alice Notley

Sta giungendo il momento in cui molti appassionati di mare iniziano a cercare informazioni e consigli sulla traversata Atlantica. Se state sognando il calore dei Caraibi e volete raggiungere questo sogno in barca a vela, ecco alcuni consigli per organizzare questo viaggio.


1. Tipologia di imbarco.

Innanzitutto, è da dire che negli ultimi anni la traversata si è trasformata in un vero e proprio business e quindi è molto semplice trovare imbarchi a pagamento in cui, sborsando un bel po' di euro, potrete veleggiare senza troppi problemi verso le isolette tanto desiderate. In questo caso, l'approccio è più quello di vacanza-crociera, in cui potrete apprendere qualche nozione velica ed aiutare nelle faccende quotidiane, ma fondalmente si tratta di un viaggio abbastanza rilassante. Se cercate invece, qualcosa di più avventuroso, dovrete cercare un imbarco gratuito o con condivisione delle spese (cambusa, gasolio per le emergenze e così via). In questo caso, barattate la vostra forza-lavoro con il viaggio. La condivisione spese giornaliera è molto variabile. Personalmente, credo che non debba superare le 30 euro al giorno. Con una cifra inferiore infatti, ce la siamo cavata benissimo, con cibo in abbondanza, senza rinunciare a nulla.

2. Porto di partenza.

Quasi tutti cercano imbarco con partenza da Gran Canaria. A fine novembre infatti, da qui, prende il via l'Arc (Atlantic Rally Cruise), la famosa manifestazione che dal 1986 raduna decine di barche che sfidano l'oceano per raggiungere l'isola di Santa Lucia. Si tratta di una competizione che alcuni affrontano agonisticamente e altri invece, prendono più in serenità. A meno che non siate velisti esperti che possono dare un forte contributo alla gara, la seconda tipologia di imbarco può fare al caso vostro. Da fine ottobre, inizio novembre, fatevi un giro tra i pontili di Gran Canaria o tra i pub frequentati da velisti per chiedere se hanno bisogno di equipaggio o meglio, di compagnia. Dovrete passare un lungo periodo assieme su uno spazio molto limitato, quindi spesso conta più il vostro buon carattere e spirito di adattamento piuttosto che altri fattori. Se invece, non avete voglia di partire dalle Canarie, potreste trovare qualcuno che parte in solitaria come ho fatto io. Date un'occhiata agli annunci su Internet. Di solito si parte da Francia, Spagna e Portogallo.

3. Abbigliamento

Nell'Atlantico fa abbastanza caldo, ma durante la notte le temperature sono più fresche, soprattutto all'inizio. Pantaloncini, cannottiere, t-shirt e costumi rappresentano l'abbigliamento che indosserete per la maggior parte del tempo. Tuttavia, è importante portare con sé anche una giacca e dei pantaloni lunghi resistenti all'acqua (potreste affrontare qualche acquazzone). E anche una felpa calda e berretto per le notti che trascorrete di guardia all'esterno. Ebbene sì, la notte si fanno i turni per controllare che tutto proceda bene. Per me che sono partita dalla Francia a dicembre con clima invernale, questo abbigliamento è servito. Man mano che ci si avvicina ai Caraibi, le temperature salgono. La crema protettiva è importante.

4. Passatempi

Portetevi dietro tanti film e telefilm ma anche, libri come quel grande classico che avreste sempre voluto leggere ma non avete mai avuto la pazienza per farlo. Durante la traversata, sono sicura che riuscirete a dedicarvi a quel "mattone" come ho fatto io scegliendo "Anna Karenina". Oltre questo classico della letteratura russa (mica roba da poco) ho letto un'altra decina di libri. Portetevi un diario per scrivere le vostre sensazioni, appuntare i dettagli del viaggio o anche disegnare. Se volete apprendere meglio una lingua, portatevi un bel manuale con esercizi; avrete tutto il silenzio utile per concentrarvi. Non dimenticate la macchina fotografica e la GoPro o simili, se ce l'avete. Documentare i vari scenari che ammiravo era il mio più bel passatempo. E poi, musica, tanta tanta musica, in base all'umore.

5. Preparatevi all'isolamento totale, alla noia, e alla bellezza dell'Oceano.

Noia ed eccitazione sono due stati opposti che ritroverete all'interno dello stesso viaggio. Abbiate pazienza con il primo e non fatevi troppe seghe mentali e godetevi il primo e il secondo, perché entrambi vi serviranno e vi arricchiranno ognuno a modo proprio.

Per altri consigli più specifici, scrivetemi in privato. Buon vento!


"Go with the flow.."
Queen of the Stone Age


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8 comments

  1. Un saluto e buona fine settimana maritozzo soffre mal di mare. ..viso

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    1. ahahha e allora al marito non piacerebbe tanto come esperienza :D

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  2. cavoli, dalla mia ignoranza non avrei mai pensato che si potesse attraversare l'oceano in barca a vela!! deve essere una bellissima esperienza!!

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  3. Che bel post Valentina, con tante informazioni utili. Ho seguito il tuo viaggio e mi hai trasmesso tanto entusiasmo e piano piano sta crescendo in me la voglia di fare un'esperienza simile. Per adesso è solo un semino ma chissà :-)

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    1. E allora chi lo sa che forse, tra un po' di tempo, non prenda il largo anche tu :)
      Ti ricordi che successe lo stesso per l'India? Mi dicesti che era il tuo viaggio dei sogni leggendo un mio racconto. E poi, l'hai realizzato :D quindi, mai dire mai cara Sara :)

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  4. una curiosità: quanto tempo ci va per una traversata come la tua?

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    1. Partendo da Madeira o Canarie, approssimativamente una ventina di giorni. Giorno più, giorno meno. Dipende dal tempo, dalla buona sorte, dal tipo di barca ma comunque direi tre settimane :)

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