Sulla terra leggeri ✿ Softly on Earth

martedì, luglio 01, 2014


"Passavamo sulla terra leggeri come acqua, disse Antonio Setzu, come acqua che scorre, salta, giù dalla conca piena della fonte, scivola e serpeggia fra muschi e felci, fino alle radici delle sughere e dei mandorli o scende scivolando sulle pietre, per i monti e i colli fino al piano, dai torrenti al fiume, a farsi lenta verso le paludi e il mare, chiamata in vapore dal sole a diventare nube dominata dai venti e pioggia benedetta". 
Passavamo sulla terra leggeri, Sergio Atzeni


"We walk softly on Earth as water, said Antonio Setzu, like water that floats, jumps, down from the full basin of the source, slips and winds between mosses and ferns, to the roots of cork oaks and almond trees or falls on the stones, through mountains and the hills to the floor, by the streams of the river, to get slowly to the marshes and the sea, called the mist by the sun to become dominated by the winds and the blessed rain." 

Passavamo sulla terra leggeri, Sergio Atzeni (Sardinian writer)


La spiaggia di Rena Majore è come una culla aperta solo verso il mare. Dalla cima di un monte scendi verso il basso, gradino dopo gradino, e man mano che procedi, senti una piacevole sensazione d’isolamento che ti pervade. Attorno solo macchia mediterranea e una discesa che ti conduce verso la distesa blu salmastra. Poche persone, isolate, a decine di metri di distanza; mi siedo nel mio asciugamano e sento di essere padrona di quel luogo, come se la sabbia, le rocce, le onde, fossero lì solo per me. I miei pensieri fluttuano e sono trasportati dal vento. Ascolto lo scroscio del mare sulla riva e sulle rocce. Il tempo è sospeso. Nell’isola lo scorrere delle ore estive è dato dall’intensità del sole, dal modo in cui la luce si riflette sul mare creando uno scintillio sempre più forte man mano che si avanza verso le ore più calde e più lieve, quasi malinconico, al calar della sera. L’acqua va e viene, cambia d’intensità a seconda del vento e delle correnti: retrocede per poi avanzare e lambisce la terra rigenerandola e trasportandola con sé. In balia delle onde, diventiamo fluttuanti come l’acqua che scorre, perdiamo l’idea di peso e acquistiamo quella di leggerezza.



The beach of Rena Majore is like a cradle only open to the sea. From the top of a mountain you descend down step by step and as you progress, you feel a pleasant feeling of isolation that pervades you. Around you only the Mediterranean vegetation and a descent that leads into the blue expanse of brackish water. Few people, isolated, to tens of meters; I sit in my towel and I feel to be the queen of this place, as if the sand, the rocks, the waves, they were there just for me. My thoughts float and are carried by the wind. I listen to the roar of the sea on the shore and on the rocks. Time is suspended. On the island the passing of summer hours is given by the intensity of the sun, by the way light is reflected on the sea, creating a twinkle stronger and stronger as you progress towards the hottest and mildest, almost melancholy, toward the nightfall. The water comes and goes, it changes in intensity depending on the wind and currents. At the mercy of the waves, we learn to float like water, we lose the idea of ​​weight and we gain lightness.



"L'acqua è la cosa più delicata, sebbene possa penetrare le montagne e la terra."

"Water is the softest thing, yet it can penetrate mountains and earth."


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14 comments

  1. Fantastico, sono senza parole....

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  2. Che meraviglia.. spero di poter vedere questo spettacolo dal vivo prima o poi!
    Un bacione :*

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  3. Sei una scoperta. Ogni volta. Le tue foto, le tue parole. Ti leggo e ti seguo. Sei piacevole, delicata, nascosta e presente.
    Bravissima!

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    1. No, vabbè, commenti come questo sono da *-*
      Grazie!!!! :)

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  4. leggera come l'acqua...
    ...(pare davvero di sentirla, quell'acqua)..

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  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  6. ciao Valentina, ti chiedo se posso postare una delle tue foto nella community Sardegna di G+ (mi riferisco alla prima in alto con la citazione dal libro di Sergio Atzeni)
    Grazie

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