Foresta del Marganai, Sulcis

mercoledì, gennaio 17, 2018


"Muore di morte lontana quella che ama il vento. 
Ora in quest'ora innocente io e colei che fui ci sediamo sulla soglia del mio sguardo." 
Alejandra Pizarnik



Le foreste vivono attraverso il vento. 
Il vento che scuote i rami e le piante e li rende vivi. In realtà, sappiamo bene che la natura ha una propria esistenza ma non ce ne rendiamo conto finché non ne osserviamo il movimento. Quel giorno, nei boschi del Marganai, soffiava un forte vento. Era una giornata di fine autunno, con l'inverno alle porte che scalpitava per spogliare gli alberi dalle loro foglie secche.


Ci troviamo nel territorio di Iglesias, Domusnovas e Fluminimaggiore, nella parte sud-occidentale dell'isola. Un territorio selvaggio caratterizzato da una ricca vegetazione con numerosi percorsi escursionistici. Il monte che accompagna questi boschi è un massiccio aspro e impervio, spesso roccioso e sempre arricchito da una natura folta e incontaminata.


Alla foresta si arriva attraverso la SS126 Iglesias-Guspini. Si attraversa una piccola frazione, San Benedetto, e si procede in direzione "Case Marganai". L'atmosfera silenziosa scorre attraverso numerosi sentieri accompagnati da alberi meravigliosi che incorniciano il paesaggio e ricce avvolte dalla fragranza del muschio.


Nonostante alcune aree della zona siano state soggette ad un forte sfruttamento minerario, questa foresta spontanea è riuscita a mantenere intatta la sua bellezza. Il rischio più alto per questa zona, allo stato attuale, è il disboscamento per ottenere legna da ardere. Sarebbe, però, una vera sconfitta, abbattere parte di quest'oasi naturale per fini commerciali. Il Sulcis è una delle aree più povere d'Italia ma con un patrimonio paesaggistico invidiabile che comprende zone boschive, monti impervi, vecchie miniere, strapiombi sul mare e spiagge selvagge. Un tesoro che andrebbe preservato e valorizzato proprio perché unico. E' raro al giorno d'oggi, avere l'occasione di immergersi nella natura silenziosa. La crisi economica rende ogni possibilità, un'occasione fruibile anche quando sarebbe scorretta dal punto di vista ambientale. 


Viene da chiedersi: quale paesaggio vogliamo consegnare alle generazioni future? Sarebbe un peccato non poter regalare questi scorci alle generazioni che verranno. Piccoli angoli naturali che fanno parte della nostra storia, luoghi che sono stati l'habitat dei nostri avi, che li hanno visti crescere e prosperare, foreste che hanno vissuto centinaia o migliaia di stagioni, testimoni del tempo dell'isola e custodi dei suoi segreti.









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