Capo Testa, Sardegna, la terra con lo sguardo verso il mare
lunedì, marzo 18, 2019
"...nel misterioso modo
che la vita è [...]
e mescolata al respiro."
Lalla Romano
Qua in Gallura il vento è un richiamo.
Non è qualcosa di impercettibile o delicato. Il vento qua, ha una forza tale da riempire gli spazi e modellarli a suo piacimento. Si insinua tra le fenditure delle finestre, passa attraverso gli stipiti delle porte trasportando con sé sabbia, polvere, detriti e foglie. Anche quando sei comodamente seduto a casa puoi sentirne il suono. Una sorta di ululato profondo che fa vibrare l'atmosfera rendendola inquieta. Qualche giorno fa, ho sentito questo richiamo e come altre volte è successo, mi sono messa a pensare: "Chissà come è bello oggi Capo Testa!". Fortunatamente sono stata l'unica a pensarlo e così, mi sono ritrovata completamente sola a godermi questo spettacolo naturale che io ritengo unico. Una signora che lavora nel palazzo dove vivo mi ha detto: "Sei andata proprio in una giornata terribile. Peccato! Quando non c'è vento, è meraviglioso." Le ho spiegato che mi piacciono le onde e che ho sentito subito il richiamo di quello spettacolo e ci sono andata appositamente. Allora, ha aggiunto: "Ti sarà piaciuto tantissimo allora". Direi proprio di sì.
Ammirare il mare dallo strapiombo di Capo Testa è meraviglioso soprattutto quando è molto agitato. Le onde si infrangono violentissime sulla costa. Osservarle dall'alto ti regala un senso di controllo su quello spettacolo così potente che avviene sotto di te. Te ne stai lassù, con il vento che ti scompiglia e cerca di avvolgerti il più possibile e sotto di te, il mare è completamente in tempesta. Puoi sentire la salsedine che viaggia trasportata dal vento e ti inumidisce il viso per ricordarti di quanta energia venga sfoderata poco più in giù. Ma tu sei al riparo, quanto basta per sentirti sicura ma ad un passo da quella natura violenta.
Le rocce portano i segni di questa lotta eterna tra il mare e la costa. Un rapporto che da millenni lega la terra all'acqua. Qua, la montagna rocciosa è stata modellata dal vento e resa tondeggiante. Questa forza ha letteralmente accarezzato le alture rocciose, levigandole e lavorandole, in maniera incessante. Per questo, Capo Testa ha un aspetto così particolare ed unico, frutto di un lavoro artistico di un maestro dotato di grandi potenzialità, la natura stessa.
Ogni volta che sento il suono del vento, non posso fare a meno di pensare all'atmosfera di questo luogo, una penisola affacciata sul mare e avvolta dal mare stesso. Quello delle acque costantemente agitate delle Bocche di Bonifacio. Scogliere dalle forme uniche e preziose che donano all'ambiente un tocco magico.
Capo Testa fa parte della terraferma ma si tuffa nel mare come se volesse fuggire. Un posto roccioso, forte e selvaggio, che vuole però, abbracciare il mare e farne parte. E stando lì, qualche ora ad esplorare ed osservare, si diventa parte dell'ambiente e si respira questa vita selvaggia, plasmata dal vento e dalle onde.
Quando poi torni a casa ti senti un po' come quelle rocce:
ancorato alla terra con lo sguardo che sogna il mare.
4 comments
Che bellissima descrizione dell'arteggiare del vento!
RispondiEliminaFortunatamente per alcuni, molti altri non amano (o non hanno ancora scoperto quanto siano meravigliose) certe atmosfere.
grazie Anna :) eh sì, preferisco che non tutti se ne accorgano :D
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RispondiEliminaOgni commento è un raggio di sole.