Under the sky of Africa
giovedì, ottobre 04, 2012
Ecco qua un articolo che ho scritto per il sito Greenme.it, dedicato all'etica sostenibile.
La mia vacanza-studio all'insegna della sostenibilità ha visto come protagonista un piccolo stato dell'Africa centro-meridionale. Sono giunta in Malawi grazie ad una borsa di studio universitaria che mi ha permesso di svolgere sul posto le ricerche per la mia tesi di laurea. Ho avuto pertanto la bellissima opportunità di conoscere e vivere in prima persona il lavoro del Progetto Paw (Project African Wilderness) che mira a recuperare e salvaguardare la riserva di Mwabvi inserendola in un piano di sviluppo eco-turistico. Ad accogliermi alla base di Chipembere, ho trovato la famiglia Kerr, composta da: Barry, esperto di conservazione del territorio, Adele che si occupa della parte riguardante il marketing e le loro figlie Courtney e Kristen. Questo luogo si raggiunge solo con il fuoristrada, percorrendo sentieri sterrati in mezzo alla vegetazione selvaggia e attraverso sperduti villaggi dove i bambini euforici, mi salutavano capanna dopo capanna. La base è composta di poche costruzioni e un accogliente dormitorio per i volontari come me con circa quattordici comodi posti letto. Mi trovavo distante anni luce dalla civilizzazione, dal caos assordante della modernità e da ogni cosa futile di cui sentiamo il bisogno incessante, ma di cui potremmo fare volentieri a meno. La bellezza di questo posto non è d'impatto immediato, né non ti sconvolge all'istante; è una bellezza differente, da contemplare adagio e senza fretta; ciò che mi ha affascinato della Riserva è stata l'opportunità di assaporare la quiete di uno spazio incontaminato e sapere che probabilmente tutto ciò è rimasto immutato nei secoli e ogni persona che vi giunge ha l'immensa fortuna di ammirarne l'essenza primordiale. Tra le attività che ho potuto osservare e documentare vi è quella di sostegno a favore degli orfani dei villaggi che circondano la riserva; il progetto Paw, infatti, non si esaurisce nella tutela dell'ambiente, ma interviene anche a livello umanitario laddove ci siano bambini che a causa della perdita dei genitori si trovino in difficoltà. L'aspetto educazionale e di sostegno alle popolazioni è molto importante al fine di proteggere il territorio; solo insegnando a esse quali benefici si ricavino dalla conservazione del territorio in cui vivono, si può assicurare un futuro ai loro figli e una totale salvaguardia della preziosa flora e fauna locali. Nella Riserva inoltre è in fase di completamento un'area camping e lodges, in cui i visitatori possono sostare, nel pieno rispetto del territorio e contribuire pertanto a un possibile sviluppo eco-turistico della zona. Nella costruzione di queste aree è stato coinvolto personale locale, in modo da portare dei benefici non solo alle loro famiglie, ma anche ai membri dei loro villaggi, grazie alla diffusione del sapere che accumulano in questa esperienza di lavoro. Grazie alle mie ricerche ho capito il meccanismo che sta alla base dell'organizzazione che porta avanti questo progetto e ho trovato tutto ciò molto utile al fine dei miei studi, poiché leggere le nozioni sui libri, è semplice e occupa poco tempo; ma recarsi sul posto, osservando e documentando con attenzione queste attività, è un'esperienza che ti arricchisce e ti fa assaporare il vero profumo di questa terra e ogni singolo minuto che le hai dedicato. Ho lasciato Chipembere con molta tristezza, ma felice allo stesso tempo, per l'enorme soddisfazione e arricchimento personale che quest'avventura mi ha lasciato dentro l'anima. Ma non finisce qui. Per conoscere più a fondo l'Africa, i suoi usi e costumi e per vivere in prima persona una vacanza eco-sostenibile, ho deciso di intraprendere una spedizione tra Malawi e Zambia con Stefano e Francesca dell'operatore turistico Africawildtruck, uno dei maggiori sostenitori del Progetto PAW. Quello che ho visto e vissuto non è spiegabile a parole, ma ci proverò elencando le meraviglie che mi sono trovata davanti: la natura selvaggia e incontaminata, la savana infinita che si estendeva davanti ai miei occhi, la gente che non ha reali motivi per cui ridere ma è spesso felice e cordiale, i giochi con i bambini in cui mi divertivo quasi più io che loro, l'incontro con animalivisti solo in televisione o sui libri, la jeep impantanata nel nulla e i leoni a pochi metri da noiche ci osservavano famelici, dormire sotto le stelle nel totale buio della notte, gli elefanti che passeggiavano tranquilli nel nostro campeggio come semplici animali da compagnia, unippopotamo che durante la notte è inciampato goffamente nelle nostre tende, le malefiche ieneche sbranavano un'antilope appena fregata a un leopardo, una scimmia che mi porgeva la zampa per fare amicizia, i safari notturni per vedere i predatori in azione, le nuotate al lago con i cavalloni e il rischio che giungessero i coccodrilli, l'incontro con i lavoratori locali in immense e verdissime piantagioni di the, la prima pioggia della stagione e la rarissima grandine, il canto di tre donne sconosciute sotto la bufera per darci il benvenuto nella loro terra, la mia raccolta d'insetti verdi nella foresta per socializzare con i bambini, le visite ai villaggi più sperduti per conoscerne la popolazione, i viaggi infiniti in truck in mezzo al nulla. Africwildtruck è l'esempio di come una vacanza può essere memorabile seppur rinunciando a tutte quelle piccole comodità che consideriamo indispensabili, ma di cui possiamo fare tranquillamente a meno. L'aria condizionata non occorre quando si viaggia con i finestrini aperti, l'elettricità è utilissima, ma a volte la sua mancanza ci fa apprezzare meglio l'intimità di certi momenti; alloggiare in hotel è comodo, ma dormire in tenda sotto l'infinità del cielo è emozionante; comprare i prodotti locali è un modo per entrare in contatto con una determinata popolazione e capirne meglio gli usi e i costumi dando una mano all'economia del posto e infine il cellulare senza campo è una preziosa opportunità per ammirare con più calma il paesaggio circostante assaporandone ogni scorcio. Tutto ciò ha contribuito a rendere meraviglioso il mio viaggio in Africa; ogni volta che penserò a questo mese passato nel continente nero, non potrò che rallegrarmi e riscaldarmi il cuore con inestimabili ricordi.
Qua trovate il racconto completo di fotografie e potete anche like-arlo per suggerirlo agli amici!
Here is an article I wrote for the site Greenme.it, dedicated to the sustainable ethic.
My holiday-study on sustainability has seen as main destination a small state in south-central of Africa. I came to Malawi thanks to a grant from mythe university that allowed me to conduct research on-site for my thesis. Therefore, I had the wonderful opportunity to learn and experience first hand the work of the Paw Project (Project African Wilderness) that aims to restore and maintain the reserve Mwabvi inserting it into a plan to develop eco-tourism. At the base of Chipembere, I met the Kerr family, consisting of: Barry, an expert in land conservation, Adele in charge of the marketing and their daughters Courtney and Kristen. This place can only be reached by jeep along dirt roads in the middle of the wilderness and through remote villages where happy children greeted me hut after hut. The base is composed of a few buildings and a cozy dormitory for volunteers like me with about fourteen comfortable beds. I was distant from civilization, the deafening chaos of modernity and the futile things of everyday. We always need comforts although we could live without it. The beauty of this place is not of immediate impact, nor does he upset you instantly, it is a different beauty, to contemplate slowly and unhurriedly; what fascinated me about the Reserve has been the opportunity to enjoy the quiet of a uncontaminated space and know that this is probably remained unchanged for centuries and every person that comes here has the immense good fortune to admire its primordial essence. Among the activities that I was able to observe and document there is that in support of the orphans in the villages surrounding the reserve; the project Paw, in fact, is not limited to the protection of the environment, but is also involved in humanitarian level where there are children that due to the loss of parents find themselves in difficulties. The educational aspect and support to the people is very important in order to protect the land, only teaching them what benefits derive from the conservation of the area in which they live, we can secure a future for their children and full protection of the valuable flora and fauna. Paw project is also working on the building of a completion lodges and camping area, where visitors can stay, in full respect of the land and thus contribute to a possible development of eco-tourism in the area. In the construction of these areas has been involved local staff, so as to bring benefits not only to their families, but also to members of their villages, thanks to the diffusion of knowledge that they accumulate in this work experience. Thanks to my research, I understand the mechanism that underlies the organization that carries out this project and I found it very helpful in my studies, because read these concepts in the books, it is simple and it takes little time, but go on place, observing and documenting these activities with care, it is an enriching experience and makes me enjoy the true fragrance of this earth, and every minute that I gave it. I left Chipembere very sad, but happy at the same time for the great satisfaction and personal enrichment that this adventure has left me in the soul. But this is not the end!.To learn more about Africa, its customs and traditions and to experience first hand a eco-friendly holiday, I decided to undertake an expedition to Malawi and Zambia with Stefano and Francesca owner of the tour operator Africawildtruck, one og the main supporter of the Project. What I saw and experienced can not be explained in words, but I'll try listing the wonders that I found in front of me: the wild and unspoiled nature, the endless savannah that stretched in front of my eyes, the people who have no real reason why laugh but they are often happy and friendly, the games with the kids, the encounter with animals seen only on television or in books, our jeep stuck in the middle of nothing while lions were few meters from us, to sleep under the stars in the total darkness of the night, elephants strolling quiet in our camp as simple pets, an hippo that during the night stumbled awkwardly into our tents, the evil hyenas, a monkey who tried to become my friends, a night safari to see the predators in action, swims in the lake with the waves and the risk crocodiles reached us, the meeting with local workers in huge and verdant tea plantations, the first rain of the season and the rare hail, the singing of three unknown women under the storm to welcome us to their land, my collection of insects in the forest to socialize with children, the visits to remote villages to know the population, endless journeys in truck in the middle of nowhere. Africwildtruck is an example of how a holiday can be memorable even giving up all those little comforts that we consider essential, but of which we can easily do without. The air conditioning does not occur when we travel with the windows open, the electricity is very useful, but sometimes its lack makes us better appreciate the intimacy of certain moments; stay at the hotel is convenient, but sleep in tents under the 'infinity of the sky is exciting, buying local products is a way to get in touch with a population and to better understand the habits and customs helping the economy of the place and finally the lack of a phone is a valuable opportunity to see with more calm the surrounding landscape savoring every corner. All this has contributed to my wonderful trip to Africa, and every time I will think about this month on the African continent, I can only warm up my heart with priceless memories.
Here you will find the complete story with photos and you can also put like to recommend it to your friends!
18 comments
bel-lis-si-mo racconto Valentina! La tua testimonianza ci parla dell'Africa più autentica, quella dei cieli immensi, della natura primordiale, della gente con il sorriso negli occhi, nonostante tutto. Ho guardato anche le altre foto sul sito e confermo che hai un talento naturale per questa professione (la mia preferita resta la prima che hai pubblicato in questo articolo). Bravissima!
RispondiEliminaGrazie Monica :)
Eliminaper ogni complimento che hai scritto :)e sopratutto perché c'è qualcuno come te che apprezza la vera Africa, non quella dei villaggi turistici e dei Masai che si fanno pagare per fare le foto con i turisti. Non è certo il loro costume tipico che ti fa incontrare la vera Africa...ma è proprio un atteggiamento di chi la ricchezza non la conosce proprio e quindi è rimasto tale e quale a come era in passato e completamente genuino (senza farsi condizionare dai soldi).
Bellissimo articolo e splendide foto! :)
RispondiEliminaGrazie Cristina :)
Elimina<3
RispondiEliminaUn cuore anonimo? :D
EliminaTutto bello e l'ho condiviso su facebook. Ciao Vale!!
RispondiEliminaGentilissima :) grazie :)
EliminaChe esperienza incredibile Valentina, davvero un tesoro per chiunque.
RispondiEliminaComplimenti davvero, anche per regalarci le parole dei tuoi ricordi, così ci permetti di scoprire un po' di Africa e un po' di te. :)
:) :)
EliminaBellissima esperienza, io ho lavorato per un po' nel turismo responsabile e conosco bene queste gruppi volontari e umanitari e tutti i viaggiatori che tornavano mi facevano un invidia un po' come quella che provo ora con te ;) sana invidia ovviamente!
RispondiEliminaLe foto sono tue? sono davvero bellissime!! il nostro Dream Project che tu conosci consisterà anche nel fermarsi in diversi comunità umanitarie, anche per avere le tue stesse sensazioni sulla pelle. Prendo questo articolo come spunto per i paesi Africani che hai elencato! spero veramente di conoscerti e scambiare due parole con te, se entrambe ci saremo all'evento della rete. Buon week-end!
Si le foto sono mie :) ne ho fatte una marea quando ero dispersa laggiù!
EliminaDiciamo che conoscere il turismo responsabile da vicino in paesi come quelli è davvero una fortuna, anche perché capisci quanto loro ne abbiano davvero bisogno per sopravvivere e allo stesso per non intaccare la loro vera natura coinvolgendoli in ogni progetto :) ci penso ancora con molto molta felicità a quei momenti africani!
Certo..speriamo di conoscerti all'evento della rete :) sarebbe carino!! :)
scusate cos'è l'evento della rete? no perchè io ti voglio conoscere Rose Mel! :D
EliminaTi invito :D pensavo ci fossi! Solo che la mia presenza è incerta! :-/
EliminaHai vissuto un'esperienza meravigliosa che difficilmente ti svanirà dalla mente e dal cuore, una grande scuola di vita da cui imparare e che in cambio richiede soltanto rispetto e attenzione per un territorio e una cultura così affascinanti. Bellissimo articolo e splendide foto, complimenti!
RispondiEliminaUn caro saluto
Francesca
http://thetraveldiaryblog.blogspot.it/
Grazie mille :)
Eliminacondivido ogni tua parola :D
Si un'esperienza che difficilmente si potrà dimenticare. Ti ha lasciato così tanto che traspare in ogni tua singola parola scritta. Bellissimo. Quelle due foto esprimono tutta la forza e la fragilità che sprigiona quel grande continente.
RispondiEliminaGrazie Tiziana :)
EliminaLa tua ultima frase racchiude il mio pensiero :)
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