Olivastri millenari di Santo Baltolu, Luras

lunedì, dicembre 18, 2017


"C'è sempre musica tra gli alberi del giardino, 
ma i nostri cuori devono essere molto sereni per sentirla."
Minnie Aumonier


Di sicuro, gli olivastri di Luras hanno potuto impregnare le proprie radici di infinite note, udite attraverso i secoli della propria esistenza. Tra questi magnifici alberi storici, uno in particolare viene definito il "Patriarca della natura" grazie alla saggezza della sua età, compresa in base alle stime tra i 3000 e i 4000 anni. Un'età di tutto rispetto che lo renderebbe uno dei maggiori osservatori della nostra realtà. Le sue radici lo hanno tenuto ben saldo, ancorandolo al terreno con forza e il suo fusto ben eretto si è fortificato vivendo lo scorrere delle stagioni e dei fenomeni atmosferici per un tempo che appare infinito. Testimone della storia che passa e dell'evoluzione dell'uomo, se i suoi rami potessero esprimersi racconterebbe moltissime storie su ciò che hanno osservato, sulle persone che si sono riparate sotto la sua chioma, sui cambiamenti del paesaggio e del cielo attraverso il passare degli anni. 


L'ulivo millenario di Luras, piccolo paese dell'alta Gallura, è stato nominato nel 1991 "Monumento naturale" ed è stato inserito nella lista dei "20 alberi secolari italiani" da tutelare. S'Ozzastru o Uddhastru, come lo chiamano a seconda delle zone, è alto ben 18 metri e il suo "corpo" appare rugoso proprio come quello di un anziano. Al suo cospetto viene voglia di abbracciarlo e di sedersi in un punto comodo per godere della sua pace. Gli altri due olivi sono più "giovani", se possiamo definire giovani degli alberi che hanno un'età compresa tra i 500 e i 2000 anni. 


Pare che in passato, gli abitanti del luogo credessero che gli spiriti maligni trovassero rifugio sotto queste fronde. E con questo legno veniva fabbricato il famoso utensile, su mazzoccu, martello usato in passato dall'Accabadora, ossia "colei che finisce". Questa donna sarda infatti, praticava su richiesta delle famiglie di persone malate e sofferenti, quella che oggi viene definita modernamente "eutanasia". Un esemplare di questo strumento è presente proprio a Luras, nel museo etnografico "Galluras". Le leggende su questo albero si sprecano vista anche la sua età che certamente gli ha permesso di assistere inconsapevolmente a moltissimi eventi, compresi quelli tragici ed inevitabili. Oggi però, questa zona, immersa nel verde, a poca distanza dal lago di Luras, rimanda alla pace e al silenzio della campagna sarda e alla bellezza di potersi godere la serenità di questi spazi lontano dal rumore delle città. 


Per arrivare qua, seguire la direzione che porta al lago Liscia e da lì, sarà facile raggiungere la località Santo Baltolu, situata nel territorio di Luras. 

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11 comments

  1. Mi viene proprio voglia di abbracciarli :)

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  2. In Gallura c'è un pezzettino di cuore, per me, perché ci passavo le vacanze al mare con i miei genitori, ed ogni volta che ci torno mi sento a casa. Il mare è così bello che raramente gli si volgono le spalle, ma quando tornerò non perderò una visita a questi fratelli giganti. Gli alberi sono creature di connessione fra noi e...altro, fosse anche solo con il passato che hanno osservato dalle loro fronde. Celebrarli è importante, vuol dire amare la vita. Grazie Vale 💚

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  3. pensa che io non ci sono mai stato!!!
    Ma chissà forse un giorno...
    Ti auguro un Natale pieno di gioia Dreamy!!!

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