Socotra, primi passi sull'isola dei deserti infiniti
mercoledì, maggio 10, 2017
"Ogni isola attende impaziente di inabissarsi.
Una teoria dell'isola è segnata da questa certezza.
Un'isola può sempre sparire."
Manlio Sgalambro
O in alternativa, un'isola può sviluppare catteri distintivi così originali da renderla unica. Socotra ha trovato nel proprio isolamento una ragione per affermare un'identità speciale. Situata a circa 300 chilometri dall'Africa e a 350 chilometri dallo Yemen è lontana persino dallo stato a cui appartiene. La sua solitudine e le tante leggende che la riguardano hanno contribuito a rafforzare il suo isolamento. Quest'isola è irraggiungibile per svariati mesi l'anno (corrispondenti al nostro periodo estivo) a causa di violenti monsoni che sin dall'antichità rendevano arduo l'approdo. A questo si aggiunge la credenza che i suoi abitanti fossero in grado di manipolare i venti a proprio piacimento e più recentemente, che fossero pirati pronti ad assaltare ogni imbarcazione che si avvicinasse troppe alle sue coste.
Cosa c'è di vero in tutto questo?
Sicuramente l'esistenza di forti tempeste monsoniche per circa sei mesi l'anno. Per quanto riguarda la pirateria, i suoi abitanti negano qualsiasi attività di questo tipo. Ed effettivamente, navigando attorno a Socotra, non abbiamo scorto alcuna barca sospetta ed anzi, pareva un luogo disabitato. Il suo nome pare derivi da un'espressione sanscrita che significa "l'isola della felicità" e la sua bellezza spiega facilmente il motivo di tale appellativo.
L'isola si presenta un paradiso della biodiversità. Quasi il 40% della sua flora è unica al mondo e la si può ammirare solo qui. Il suo isolamento è stato favorito anche dalla guerra in Yemen che ha causato un'interruzione dei trasporti aerei a partire dal 2014. Rimangono i collegamenti tramite i traghetti che principalmente partono da Sana'a, la capitale yemenita, e che svolgono principalmente un ruolo di approvvigionamento di viveri. Nessun turista infatti, ha messo più piede su questa terra. Ottenere il visto per visitarla è un'impresa difficile a causa degli sconvolgimenti bellici che attanagliano la terra madre. Socotra però, è talmente lontana dalla guerra e dalle sue dinamiche che i suoi abitanti si chiedono, quasi con rammarico, perché non sia possibile aiutare i turisti a raggiungerla. L'unico sentore di guerra che vivono è dato dal fatto che gli stipendi statali giungono con molto ritardo rispetto a prima e spesso non vengono pagati. A questa problematica, si aggiunge la cattiva informazione sulla pirateria che in realtà, coinvolge l'Africa e non questo tratto di mare. Molte imbarcazioni che svolgono la traversata dell'oceano indiano tendono a navigare lontano da quest'isola. Non c'è nulla di più ingiusto della cattiva fama. Alcuni libri e siti internet segnalano addirittura di navigare ad una certa distanza di sicurezza per evitare guai. Le guide turistiche locali che ci hanno aiutato a visitare l'isola, sanno di questa infelice nomea ma ripetono che Socotra è totalmente fuori da queste dinamiche. E io posso confermare che l'accoglienza è stata ottima e tutte le barche che si sono fernate qua ultimamente hanno trovato un clima pacifico e sereno. Non vi è un porto vero e proprio (nel molo attracca solo il traghetto che proviene dallo Yemen) ma un luogo prestabilito dove ancorare la barca e in cui i funzionari locali si recano con una barchetta in legno per espletare le pratiche burocratiche d'ingresso.
Sono stata la prima ragazza occidentale che hanno visto negli ultimi tre anni e questo è stato motivo di gioia, soprattutto per le bambine, ragazze e donne locali che ci vedono come il simbolo positivo di emancipazione femminile e icone di libertà. Una libertà di cui forse loro non possono godere come vorrebbero. Mentre passavo le donne mi inviavano dei baci con la mano, quasi sensuali, e mi guardavano come se fossi il loro sogno ad occhi aperti. Non avevo mai visto un tale entusiasmo e Sammy, la nostra guida mi ha spiegato che a Socotra amano lo stile di vita delle donne che possono lavorare, viaggiare e vivere in base ai propri desideri. Mi viene raccontato da un punto di vista maschile che non mi sembra contrario a queste loro aspirazioni. Piuttosto mi pare l'opinione di qualcuno che pur ligio alla tradizione, in qualche modo capisce le fantasie delle donne locali. Tuttavia, permangono molte discriminazioni verso il mondo femminile, come il non porgere loro la mano in segno di saluto, concedendo questo onore solo ad altri uomini, o la loro impossibilità di fumare, scoprirsi le braccia e le gambe e così via. Mi pare che gli uomini pur amando molto le proprie donne, siano traviati dalle antiche tradizioni pur rendendosi conto della loro antiquità. Quasi come se portassero avanti meccanicamente alcune vecchie ma inespugnabili pratiche. Io ero vestita con pantaloni lunghi e maniche corte e nonostante le mie braccia fossero in parte nude, non vedevo sguardo di disprezzo nei miei confronti. Notavo una grande curiosità. Qua, anche gli uomini indossano capi che coprono le gambe e le braccia e per rispetto, i visitatori non devono indossare pantaloncini, canottiere o vestiti che possono apparire volgari. Le persone sono ospitali e interessate al diverso e ci è capitato di partecipare ad un picnic con persone locali che ci hanno letteralmente sommerso di domande pur non parlando la nostra lingua.
Socotra ha un mare incredibilmente cristallino. Una sorta di acquario a cielo aperto in cui la varietà dei pesci e dei coralli crea un dipinto sottomarino così variopinto da far invidia alle Maldive. Vi sono deserti interminabili che si ergono verso le montagne e le abbracciano fin che hanno granelli di sabbia disponibili. Come d'incanto, qua e là, sorgono delle oasi verdi con piccoli ruscelli, a ricordare il fatto che su quest'isola, non manca alcun tipo d'incanto. Nel deserto, il caldo è così intenso che dopo una decina di minuti comprendi come siano possibili le allucinazioni. Il sole ti stordisce e indossare un cappello o un foulard sulla testa è d'obbligo per non procurarsi un'insolazione. D'improvviso ho visto delle mucche, in mezzo al nulla. Una di loro, probabilmente abituata alla totale solitudine, si è emozionata al punto da fare pipì non appena mi ha vista (vedi prima foto). Completamente immobilizzata dalla paura. Era come un'allegra ed insolita allucinazione. Lei era il mio miraggio e io il suo.
Vi sono vette elevate, sino ai 1500 metri, ma quello che stupisce a primo impatto sono le distese di sabbia. Mentre navigavo potevo notare queste montagne bianche ergersi ad altezze incredibili. Antoine de Saint-Exupéry, nel suo "Piccolo Principe", scriveva: "Ho sempre amato il deserto. Ti siedi su una duna di sabbia. Non vedi
niente. Non senti niente. E tuttavia qualcosa brilla in silenzio."
Ed è incredibile il fascino che questo luogo apparentemente privo di caratterizzazioni è in grado di trasmettere. Questo ambiente non è mai uguale a sé stesso. E' in continuo mutamento, si muove seguendo il vento e non è benevole verso le forme di vita. Tuttavia, la sua dinamicità è magnetica. Sembra non darti speranze ma ti avvolge col suo candore e il suo calore. Più lo percorri e più cresce il desiderio di muovere sempre più passi, nonostante l'afa. Il terreno è soffice e ogni duna ti attrae con le salite mutevoli e l'impossibilità di scorgere le forme dietro di essa.
Questa prima descrizione di Socotra è solo un piccolo "tuffo" nel suo ambiente naturale e nella sua storia. Presto descriverò altri luoghi, in maniera minuziosa, come merita ogni vero gioello.
"Sulle sabbie del deserto come sulle acque degli oceani non è possibile soggiornare, mettere radici, abitare, vivere stabilmente. Nel deserto come nell'oceano bisogna continuamente muoversi, e così lasciare che il vento, il vero padrone di queste immensità, cancelli ogni traccia del nostro passaggio, renda di nuovo le distese d'acqua o di sabbia, vergini e inviolate."
Alberto Moravia
4 comments
Sai che penso che questi posti meravigliosi lo sono anche perché i turisti non possono arrivare! Immagina se approdassero enormi navi da crociera o traghetti con centinaia di persone!
RispondiEliminala penso come te. Parlando con le guide locali siamo giunti alla conclusione che per loro l'ideale sarebbe organizzare piccoli gruppi di massimo 8-10 persone. Considerando che ora come ora gli hotel sono chiusi e comunque, la vacanza a Socotra si svolge in tenda in mezzo alla natura, un piccolo gruppo così non va a rovinare il clima genuino che si respira. Spero vivamente non ci arrivino mai le grandi navi.
Eliminaho seguito questa parte del tuo viaggio con grandissima curiosità perchè sono luoghi dove difficilmente ti viene da andare, e guarda che errore: un posto autentico, suggestivo, incredibile!!
RispondiEliminahttp://www.audreyinwonderland.it/
Grazie Amrita :)
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